Ernia Inguinale

L’ernia inguinale è in assoluto l’ernia di più frequente riscontro e colpisce maggiormente i maschi. Con il termine ernia vengono indicati tutti quei casi in cui un viscere, o una sua parte, fuoriesce dalla cavità addominale dove è normalmente contenuto attraverso una zona di debolezza. In questo caso, l’ernia è la conseguenza di un indebolimento della parete addominale a livello dell’inguine: uno sforzo intenso ma anche un semplice colpo di tosse o uno starnuto possono determinare, infatti, la formazione di un un “buco” nella parete addominale. Ogni nuovo sforzo, anche minimo, può causare un aumento delle dimensioni del “buco” così l’ernia si ingrandisce, divenendo pericolosa soprattutto se contiene una parte dell’intestino che può “intrappolarsi” e rimanere strozzato.
L’ernia inguinale non può guarire da sola, così come non esiste nessun farmaco che può risolvere la patologia. L’unico modo corretto e definitivo per curare l’ernia è il trattamento chirurgico.
Sottovalutare il problema per lungo tempo non può far altro che peggiorare la condizione, a volte lentamente, a volte molto velocemente.

Ernia inguinale: Cos’é e quali sono le cause

Più precisamente, l’ernia inguinale è la fuoriuscita di un viscere addominale in direzione del canale inguinale. Questo condotto è essenzialmente una struttura che permette il passaggio di vasi sanguigni e nervi diretti ad una parte dei genitali esterni. In genere il viscere addominale protagonista dell’ernia inguinale è una parte dell’intestino; più raramente, è la vescica o una porzione di tessuto adiposo situata a ridosso degli organi addominali limitrofi al canale inguinale. .

Nella maggior parte dei casi, per motivi sconosciuti, compare nella parte destra dell’addome. Più raramente, invece, compare in quella sinistra o addirittura da entrambe le parti. In questo ultimo caso si arriva a parlare di ernia inguinale bilaterale.
Si dà il caso che la parete addominale, per quanto solida e robusta, presenti un punto debole: proprio il canale inguinale. In questa zona i muscoli addominali oppongono meno resistenza ai visceri dell’addome e possono permetterne la fuoriuscita quando qualcosa ne compromette ulteriormente la loro stabilità.

Quindi, le cause che favoriscono la formazione dell’ernia inguinale sono così riassumibili:

  • Situazione di sovrappeso o obesità che aumentano la pressione dei visceri verso la parete addominale;
  • Eccessivi sforzi durante la defecazione;
  • Attività fisica fin troppo intensa;
  • Tosse cronica;
  • Indebolimento della muscolatura addominale in seguito all’avanzare dell’età;
  • Anomalia nella chiusura del canale inguinale (difetto congenito).

Infine, come anticipato, a soffrire maggiormente di questa patologia sono gli uomini per via della loro conformazione fisica. secondo alcune stime, la popolazione maschile, rispetto a quella femminile, sarebbe dalle 7 alle 10 volte più a rischio di sviluppare un’ernia inguinale.

Come si cura l’ernia inguinale?

L’unica terapia possibile per curare l’ernia inguinale è l’intervento chirurgico. Non esistono dei farmaci che siano in grado di risolvere questa patologia.
Nonostante l’ernia inguinale provochi grande disagio, per curarla basta poco. L’intervento, infatti, si svolge in day surgery e ciò significa che il paziente può rientrare a casa il giorno stesso dell’intervento o nei casi più complessi il giorno seguente.

La procedura è piuttosto semplice. Consiste nel riposizionare la porzione del viscere fuoriuscito e richiudere il foro che si è creato nella parete addominale. Per farlo, il chirurgo utilizzerà una rete apposita, creata in materiale biocompatibile che ha la mera funzione di “rattoppare” l’apertura in cui si è formata l’ernia.

Le tecniche utilizzabili sono due: quella tradizionale e quella laparoscopica. Nel primo caso l’intervento avviene in anestesia locale o loco- regionale ed il chirurgo effettuerà un unico piccolo taglio trasversale in sede inguinale e opererà direttamente da lì. La tecnica laparoscopica, maggiormente indicata nel caso di ernia inguinale bilaterale o recidiva, prevede invece un anestesia generale; il chirurgo effettuerà dei piccoli tagli sull’addome attraverso i quali inserirà gli strumenti ed il laparoscopio, una piccola videocamera che trasmette le immagini su uno schermo.

In ogni caso, l’intervento per curare l’ernia inguinale è considerato di routine, quindi molto sicuro e comporta anche pochi rischi. Pertanto, è una soluzione molto affidabile e in grado di risolvere il problema in modo permanente.

Ernia inguinale: Come prevenirla e riconoscerla

Nei casi di predisposizione familiare o congenita della patologia, è difficile prevenirla in modo assoluto. Tuttavia, ci sono moltissimi comportamenti che possono ridurre il rischio che si verifichi. Tra questi:

  • Sollevare gli oggetti pesanti in modo appropriato (ad esempio piegandosi sulle ginocchia e non con la schiena in avanti);
  • Rinforzare il più possibile i muscoli della parete addominale;
  • Tenere sotto controllo il peso corporeo attraverso un buon regime alimentare ed un buon allenamento fisico;
  • Non fumare;
  • Cercare di non avere una vita troppo sedentaria.

Per chi fa sport e in particolare solleva carichi molto pesanti, inoltre, è consigliabile anche l’utilizzo delle apposite cinture di sollevamento. Queste aiuteranno a non sforzare eccessivamente le vertebre lombari e a prevenire anche l’ernia al disco.
Infine, in caso non si riesca a prevenirla, si può sempre diventare abili nel riconoscerla. In linea generale, per capire che si tratta di ernia inguinale bastano alcuni sintomi tra cui: la presenza di una tumefazione che aumenta di volume in caso di tosse e nel cambio di posizione da quella distesa a quella eretta e, talvolta, di dolore che compare dopo sforzi fisici anche non particolarmente intensi. .

La diagnosi di ernia inguinale è essenzialmente clinica: al chirurgo basterà una vista per porre diagnosi con certezza assoluta. Nei casi più complessi (ernia recidiva, ernia di dimensioni particolarmente grandi, ecc..) per pianificare la migliore strategia chirurgica verranno prescritti indagini strumentali ovvero ecografia o TAC o RMN.

Il dott. Michele Giuseppe Iovino si occupa della diagnosi e della terapia chirurgica dell’Obesità patologica. Già Dirigente Chirurgo dell’Ospedale Cardarelli, ha fondato il Centro vesuviano per la diagnosi e cura dell’obesità delle malattie oncologiche e funzionali dell’apparato digerente.

Domande?

Se hai dubbi o domande da fare riguardo questo intervento, puoi contattare privatamente il team del dott. Iovino.

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