Si parla di circolo vizioso del cibo quando non abbiamo il controllo su ciò che ingeriamo, spesso né assaporandolo o gustandolo. Se ne deduce che l’abbuffata compulsiva è qualcosa di più del semplice mangiare troppo. È l’incapacità di controllare il proprio peso, il senso di vergogna e di colpa nei confronti del cibo e dell’immagine corporea e il bisogno costante di autopunirsi.
Ovviamente, quando si parla di abbuffata entra in gioco la soggettività, dato che se per una persona può significare mangiare un’intera vaschetta di gelato per un’altra può essere la normalità. Ad ogni modo, non si tratta di fame, dietro il circolo vizioso del cibo si nasconde un mondo spesso fatto di ferite e disagio emotivo da scoprire e curare. Ma come riconoscere la presenza di questo disturbo in te o in qualcuno a te caro? Come intervenire nel modo migliore? Ecco i principali segnali che indicano frequenti abbuffate e cosa fare di concreto per uscirne.
Come riconoscere le abbuffate?
Qui di seguito abbiamo indicato i principali segni per riconoscere le abbuffate. Alcuni sono visibili agli occhi, altri sono molto più profondi e difficili da rilevare se non analizzandosi onestamente:
- scegliere la solitudine durante l’abbuffata;
- avvertire una completa perdita di controllo;
- sensazione di disagio e vergogna nel mangiare davanti agli altri;
- mangiare molto velocemente e senza fame;
- scarsa autostima;
- continua oscillazione del peso;
- isolamento sociale;
- frequenti sensi di colpa;
- costante preoccupazione per il proprio aspetto e peso;
- umore altalenante;
- abitudine di nascondere snacks o altro cibo;
- riconoscere di avere un’alimentazione non equilibrata.
Riconoscersi in almeno alcuni dei sintomi e segnali appena indicati permette di capire se si soffre di abbuffate.
Quanto durano le abbuffate?
Generalmente, le abbuffate hanno una frequenza settimanale per una durata di almeno 3 mesi. Il singolo episodio può durare circa un paio d’ore o addirittura il doppio nel caso di bulimia nervosa.
Suggerimenti per uscire dal circolo vizioso del cibo
Naturalmente, il circolo vizioso del cibo e le tanto nominate “abbuffate” possono nascondere la presenza di un disturbo complicato sostenuto da emozioni represse, delusioni, frustrazioni. In molti casi il soggetto ha imparato a gestire e a collegare le sue emozioni al cibo. Ecco perché andare a scavare nel profondo potrebbe causare inizialmente uno stato di sofferenza nella persona. La nostra raccomandazione è sempre quella di rivolgersi a professionisti del settore, incluso uno psicologo dell’alimentazione, che sappia sviscerare il disturbo e offrire soluzioni adatte.
Nel frattempo vogliamo darti alcuni suggerimenti utili che possano aiutarti a provare a limitare o gestire le tue abbuffate.
Pensa a cosa si scatena nella tua testa prima e durante l’abbuffata
Nella maggioranza dei casi, prima dell’abbuffata si scatenano delle sensazioni o delle emozioni difficili da capire. Potrebbero essere legate a qualcosa che è successo immediatamente prima, una litigata con un’amica o un familiare, la realizzazione di avere tantissime cose da fare, un ricordo del passato che ancora ti fa soffrire. Prova a riflettere e a pensare nel tuo caso specifico a quale siano le sensazioni che sviluppano prima e durante, potrebbero essere anche legate alla solitudine, alla noia e all’insoddisfazione.
Sfrutta l’aiuto di un diario alimentare
Non sottovalutare il potere di un diario per tenere sotto controllo le tue abitudini alimentari. Inizia a compilarlo scrivendo dopo ogni singolo pasto non solo il cibo ingerito ma anche i tuoi stati d’animo. Inizialmente potrebbe sembrarti difficile proprio perché il cibo spesso lo usi come alternativa al “pensare” o per soffocare le tue emozioni. Ma vedrai che questo diario ti sarà molto utile, ti permetterà di prendere maggiore consapevolezza sia delle tue abitudini che delle tue emozioni, positive e negative.
Cosa fare immediatamente quando senti l’impulso di un’abbuffata?
Esistono alcuni pratici suggerimenti che possono aiutarti a frenarti anche quando senti un forte impulso di abbuffarti. Eccone alcuni:
- respira, cerca di riflettere sulle conseguenze di ciò che stai per fare. Non rimandare il momento di uscire dal circolo vizioso del cibo. Se l’impulso è ancora molto forte, temporeggia apparecchiando la tavola;
- prova a fare degli esercizi di rilassamento, anche di soli 10 minuti. Ti aiuteranno a calmarti e a gestire meglio l’ansia, imparando gradualmente a non compensare con il cibo;
- pensa a un piano da attuare appena arriva il desiderio di abbuffarti: uscire per una passeggiata, telefonare a un’amica o dedicarti a qualcosa che ami.
Aiuto esterno per uscire dalle abbuffate
C’è chi, con tanto impegno e costanza nel seguire le indicazioni date prima, riesce col tempo a modificare le proprie abitudini alimentari e ad abbandonare gli eccessi. Ad ogni modo, nella maggioranza dei casi serve un supporto esterno per uscire dalle abbuffate definitivamente. Un percorso terapeutico e un piano alimentare studiato sui tuoi bisogni e sulle tue caratteristiche può fare la differenza.
Rimaniamo a tua completa disposizione per altre domande sull’argomento e per individuare la strategia migliore per aiutare te stesso o un tuo caro ad affrontare questo disturbo.