Obesità e gravidanza: due parole che forse ti fanno paura, ma che non devono scoraggiarti dal realizzare il tuo sogno di diventare mamma. Se sei una donna in sovrappeso o obesa e desideri avere un figlio, devi sapere che ci sono dei rischi associati a questa condizione, ma anche delle soluzioni per affrontarli. Ora ti spiegheremo cosa comporta l’obesità in gravidanza, quali sono le linee guida da seguire e come puoi prepararti al meglio per vivere questa esperienza meravigliosa.
Non sei sola, ci sono dei professionisti che possono accompagnarti in questo percorso e darti tutto il sostegno di cui hai bisogno.
Cosa comporta l’obesità in gravidanza?
L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccesso di grasso corporeo che può compromettere lo stato di salute e ridurre l’aspettativa di vita. Nello specifico, l’obesità in gravidanza è diventata un problema sociale sempre più diffuso e preoccupante, perché può comportare dei rischi sia per la madre che per il feto.
Ecco alcuni tra i rischi per una donna incinta obesa che si presentano più comunemente:
- ipertensione gravidica;
- tromboembolismo venoso;
- aborto spontaneo;
- diabete gestazionale;
- induzione del travaglio;
- taglio cesareo;
- infezioni e deiscenza della ferita chirurgica.
Tra i rischi per il feto, ci sono:
- macrosomia (peso del neonato superiore a 4.500 g);
- trauma cranico;
- distocia di spalla;
- lesioni del plesso brachiale;
- frattura della clavicola;
- difetti del tubo neurale (come la spina bifida).
Inoltre, l’obesità in gravidanza può rendere più difficile la valutazione ecografica del feto e la somministrazione dell’anestesia epidurale.
Rischi respiratori legati all’obesità in gravidanza
Tra le complicazioni che l’obesità può causare in gravidanza, ci sono anche dei problemi respiratori, che possono compromettere il benessere della madre e del feto. L’obesità infatti riduce la capacità polmonare e aumenta il lavoro respiratorio, favorendo la dispnea (difficoltà a respirare) e l’ipossia (basso livello di ossigeno nel sangue). Inoltre, l’obesità può aggravare o favorire l’insorgenza di patologie come l’asma e l’apnea notturna, che si caratterizzano per episodi di ostruzione delle vie aeree durante il sonno.
Questi problemi possono rendere più probabile lo sviluppo di pressione alta, complicanze della gravidanza, alterazioni della glicemia e difficoltà respiratorie nel bambino.
Obesità e parto naturale sono compatibili?
La risposta a questa domanda è sì, ma con delle precauzioni. Le donne obese hanno una maggiore probabilità di avere un parto cesareo rispetto alle donne normopeso, soprattutto se hanno già avuto un cesareo in precedenza.
Tuttavia, se non ci sono altre controindicazioni, è possibile tentare un parto naturale, a condizione di essere seguite da un’equipe ostetrica esperta e preparata e comunque non senza rischi, come indicato prima. Alcuni fattori che possono favorire il parto naturale sono:
- perdere peso prima del concepimento o limitare l’aumento di peso in gravidanza;
- praticare una moderata attività fisica durante la gravidanza;
- controllare la glicemia e la pressione arteriosa;
- scegliere una struttura ospedaliera adeguatamente attrezzata per le donne obese.
Quanto è probabile rimanere incinte se si è obese?
L’obesità può influenzare negativamente la fertilità femminile, perché può alterare il ciclo mestruale, l’ovulazione e gli ormoni sessuali. Inoltre, può ridurre l’efficacia delle tecniche di procreazione assistita e aumentare il rischio di complicanze durante la stimolazione ovarica.
Per questo motivo, la raccomandazione per le donne obese che desiderano una gravidanza è quella di perdere peso prima del concepimento, con l’aiuto di un nutrizionista o di un chirurgo bariatrico.
Come può aiutare l’intervento bariatrico?
Avevi pensato alla possibilità di intervento bariatrico per ridurre i rischi per te e per il feto legati all’obesità in gravidanza? Si tratta di una procedura chirurgica che riduce lo stomaco o il suo assorbimento, con lo scopo di indurre una perdita di peso significativa e duratura. Questo tipo di intervento può essere indicato per le donne obese con un BMI superiore a 40 kg/m2 o a 35 kg/m2 se associate a patologie come il diabete o l’ipertensione.
L’intervento bariatrico può migliorare la fertilità delle donne obese, perché favorisce il ritorno dell’ovulazione e normalizza gli ormoni sessuali. Alcuni dei rischi che può contrastare sono il diabete gestazionale, la preeclampsia, il parto cesareo e la macrosomia.
Tuttavia, l’intervento bariatrico richiede delle precauzioni prima, durante e dopo la gravidanza. Prima della gravidanza, si consiglia di attendere almeno 12-18 mesi dall’intervento, per stabilizzare il peso e evitare carenze nutrizionali. Durante la gravidanza, si consiglia di seguire una dieta equilibrata e personalizzata, di assumere integratori di acido folico, vitamina D e iodio, di monitorare la crescita fetale e di consultare regolarmente il chirurgo bariatrico. Dopo la gravidanza, si consiglia di proseguire il follow-up nutrizionale e chirurgico e di evitare l’allattamento al seno se si è sottoposte a bypass gastrico.
Obesità e gravidanza: ultime considerazioni
L’obesità in gravidanza è una sfida che richiede una preparazione adeguata e un’assistenza qualificata. Per ridurre i rischi, le linee guida raccomandano la perdita di peso prima del concepimento e l’intervento bariatrico è un’ottima soluzione.
Se sei una donna obesa e vuoi avere un figlio, non esitare a contattarci per ricevere un’informazione corretta e un supporto personalizzato. Ormai sono numerose le donne che hanno potuto realizzare il loro sogno di maternità lasciando alle spalle l’obesità con tutte le complicazioni e i rischi per la salute connessi.