Colecistectomia
Con colecistectomia ci riferisce a quella procedura chirurgica adibita all’asportazione della colecisti. La colecisti, anche nota come cistifellea, è un organo posizionato nella parte destra dell’addome, appena sotto il fegato.
Il compito di quest’organo è quello di raccogliere la bile prodotta dal fegato e conservarla, per poi riversarla nell’intestino dopo i pasti. Lo scopo è favorire i processi digestivi. Tuttavia, la cistifellea non è un organo vitale e qualora diventasse causa di dolore addominale o di infezione, si dovrà ricorrere alla sua asportazione.
La chirurgia, fortunatamente, è in grado di risolvere questa eventuale problematica, proprio attraverso l’intervento di colecistectomia. In questo articolo, quindi, vedremo tutte le caratteristiche di questa operazione chirurgica.
Intervento di colecistectomia: Come approcciarsi
Il primo step prevede la visita privata con il chirurgo, durante la quale verrà fatta una valutazione dello stato generale di salute e verrà presa visione dell’ecografia dell’addome.
Il secondo step prevede la prescrizione da parte del medico chirurgo di specifici esami in preparazione all’intervento come le analisi del sangue ed una colangio RMN.
Nel terzo step si analizzeranno quindi i risultati dei precedenti esami e e si procederà alla prenotazione dell’intervento. In alcuni casi prima dell’intervento chirurgico sarà necessario eseguire una colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), attraverso la quale si asportano eventuali calcoli presenti nel dotto biliare comune.
Infine, l’ultimo step prevede proprio lo svolgimento dell’operazione chirurgica. Le indicazioni che si danno sono quelle di astenersi dal bere e dal mangiare per almeno sei ore prima dell’intervento. Inoltre, poco prima di entrare in sala operatoria vengono anche somministrati degli antibiotici per via endovenosa, con lo scopo di abbattere ogni rischio di infezione.
Quando sottoporsi alla colecistectomia?
Come è già stato detto, la cistifellea non è un organo vitale, ma anch’essa può causare delle complicazioni all’organismo che ne richiedono l’asportazione. Vediamo quali:
- Calcolosi colecistica: si formano dei calcoli nella cistifellea e sono accompagnati da episodi di coliche biliari o altri sintomi tipici;
- Colecistite: si infiamma la cistifellea che tende a distendersi a causa dell’accumulo locale di acqua, muco o anche pus;
- Pancreatite ostruttiva: si infiamma il pancreas a causa della presenza dei calcoli nel coledoco e tutto ciò impedisce il corretto deflusso del succo pancreatico dell’intestino.
In caso di una di queste problematiche, la soluzione è quindi quella di sottoporsi alla colecistectomia, la cui procedura è diventata laparoscopica (cioè senza tagli) e non più “a cielo aperto”.
Colecistectomia: Come si svolge l’intervento?
Veniamo ora a come si svolge l’intervento. Come illustrato, prima di arrivare a questo punto sono state già svolte tutte le varie visite necessarie per assicurarsi che il paziente sia operabile senza alcun tipo di problema.
Quindi, arrivati a questo punto, il soggetto è pronto a sottoporsi all’operazione chirurgica. Il primo step riguarda l’anestesia che, in questo caso, è di tipo generale. Come si esegue l’intervento?
Il chirurgo inizia praticando tre o quattro piccole incisioni (del diametro di 0,5-1 cm) sull’addome del paziente. Queste servono per poter inserire, di seguito, delle apposite cannule (trocar) al cui interno scorrono gli strumenti chirurgici necessari all’operazione (chiaramente, sono di piccole dimensioni).
Per creare lo spazio necessario ad eseguire le giuste manovre si insuffla all’interno, dell’anidride carbonica (pneumoperitoneo). Una volta creato questo spazio, il primo strumento che si inserisce è il laparoscopio, che è dotato di una microcamera che permette di osservare dall’esterno tutta la regione addominale.
Una volta che il chirurgo ha la giusta visuale, si inseriscono gli altri tre trocars e si procede con l’asportazione della cistifellea. Con una pinza si spinge in alto il fegato, un’altra isola il dotto cistico e sposta la cistifellea nella posizione più idonea. Dopodiché si posizionano delle clips al titanio che chiudono il dotto e l’arteria cistica e con una forbice si recide l’organo.
Una volta rimosso, si procede con la sua estrazione. L’intervento, però, non è ancora terminato. Il chirurgo, infatti, proseguirà con un ulteriore controllo della cavità addominale per poi finire con il lavaggio del campo operatorio, con l’aspirazione dell’anidride carbonica e, infine, con la sutura delle incisioni cutanee.
Post-operatorio dell’intervento di colecistectomia
L’intervento ha durata molto variabile, in media circa 40-60 minuti e non è molto doloroso per il paziente. Tuttavia, ci sono un po’ di accortezze da osservare. Dopo il suo risveglio, infatti, potrà iniziare a bere emangiare, in modo leggero, solo dal giorno dopo.
Se tutto va per il meglio, la dimissione può avvenire già dopo 2 giorni. Dopo 7 giorni il paziente potrà già riprendere lo svolgimento delle proprie attività lavorative.
Particolare attenzione verrà posta sulla dieta del post-intervento che dovrà essere leggera e priva di grassi per le prime 3 settimane.
Il dott. Michele Giuseppe Iovino si occupa della diagnosi e della terapia chirurgica dell’Obesità patologica. Già Dirigente Chirurgo dell’Ospedale Cardarelli, ha fondato il Centro vesuviano per la diagnosi e cura dell’obesità delle malattie oncologiche e funzionali dell’apparato digerente.
Domande?
Se hai dubbi o domande da fare riguardo questo intervento, puoi contattare privatamente il team del dott. Iovino.