Grassofobia medica cos’è e cosa comporta

Lug 25, 2024 | Psicologia

La grassofobia medica rappresenta una forma di pregiudizio manifestata dai professionisti sanitari nei confronti dei pazienti che presentano sovrappeso o obesità. Questo comportamento, influenzato da un preconcetto legato al peso, si traduce in una mancanza di sensibilità e compassione verso le vere cause che hanno spinto il paziente a cercare assistenza medica.

Gli operatori sanitari tendono ad attribuire ogni sintomo o problema del paziente alla sua condizione ponderale, spesso trascurando un’analisi approfondita della situazione clinica. Inoltre, si è notato che i pazienti con obesità ricevono visite di qualità inferiore rispetto a quelli con un peso considerato normale, un fatto che evidenzia la disparità nell’accesso alle cure. È importante sottolineare che l’obesità è una condizione complessa, influenzata da molteplici fattori, e non può essere ridotta a meri cliché come “pigrizia” o “cattive abitudini alimentari”.

Grassofobia medica significato e implicazioni

La grassofobia medica rappresenta un serio problema nel campo della salute, caratterizzato dallo stigma e dalla discriminazione verso i pazienti con corpi grassi o con obesità da parte dei professionisti sanitari. Come accennavamo prima, questo fenomeno, spesso associato al weight bias, si manifesta attraverso atteggiamenti insensibili, impassibili e ostili da parte dei medici nei confronti delle reali cause che portano un paziente a cercare assistenza medica.

Ecco alcuni esempi concreti che ti permettono di comprenderne più pienamente il significato e le conseguenze per il paziente.

Esperienze relative alla grassofobia medica

Leah (i nomi sono stati cambiati), da giovane, ha vissuto in prima persona l’effetto devastante della grassofobia medica. A soli 16 anni, si è rivolta ai medici per il suo dolore articolare cronico e l’affaticamento, ma invece di un’indagine completa e sensibile, le è stato consigliato di perdere peso e fare più esercizio. Questo approccio superficiale le ha fatto temere di non essere presa sul serio a causa del suo peso variabile, ritardando di anni la diagnosi della sindrome di Ehlers-Danlos.

Un’altra testimonianza è quella di Joey, che nel 2019 si è rivolto a un cardiologo per sintomi seri come dolore toracico, svenimenti e palpitazioni. Invece di una valutazione accurata, il cardiologo si è limitato a suggerire perdita di peso e più esercizio, ignorando segnali importanti come contrazioni ventricolari premature (PVC) che richiedevano un’ablazione cardiaca immediata.

Questo dimostra come la grassofobia medica possa mettere a rischio la vita dei pazienti.

Esempi di comportamenti discriminatori legati al peso in ambito sanitario

Ecco alcuni esempi di comportamenti discriminatori e pregiudizi legati al peso che si verificano comunemente in contesti sanitari:

  1. Trascurare i sintomi delle persone con sovrappeso o obesità o presumere che la soluzione sia semplicemente perdere peso;
  2. Richiedere ai pazienti di sottoporsi a pesature non necessarie dal punto di vista medico o rifiutare di rispettare la loro richiesta di non essere pesati;
  3. Utilizzare l’Indice di Massa Corporea (IMC) come unico indicatore di salute, ignorando altre variabili importanti;
  4. Credere erroneamente che il peso sia il miglior indicatore di benessere generale;
  5. Colpevolizzare il peso per disturbi o sintomi che potrebbero avere origini diverse;
  6. Dedicare meno tempo alle visite dei pazienti in sovrappeso o obesi;
  7. Umiliare i pazienti per indurli a perdere peso tramite diete e attività fisica, senza considerare le loro esigenze individuali;
  8. Etichettare i pazienti con sovrappeso o obesità come “indisciplinati” o “pigri”, senza considerare le complessità della loro condizione;
  9. Eseguire meno procedure preventive o diagnostiche sui pazienti con peso maggiore, contribuendo a una minore attenzione alla loro salute generale.

Al di là di questi comportamenti individuali, esistono anche barriere fisiche che limitano l’accesso a cure di qualità per le persone con sovrappeso o obesità. Tra queste, la mancanza di attrezzature mediche come polsini e camici per la pressione sanguigna adatti a persone con corpi più grandi e l’assenza di tavoli per esami e radiografie progettati per sostenere persone di dimensioni più importanti.

Rischi della grassofobia medica: implicazioni gravi

La grassofobia medica non solo ritarda le diagnosi e il trattamento adeguato delle condizioni mediche, ma può anche portare a gravi conseguenze a lungo termine per i pazienti. Il focus eccessivo sul peso corporeo come causa principale dei problemi di salute può trascurare altre condizioni mediche sottostanti, mettendo a repentaglio la vita dei pazienti e compromettendo la qualità delle cure fornite.

Come affrontare il problema e a chi rivolgersi

Per contrastare efficacemente la grassofobia medica, è fondamentale sensibilizzare i professionisti della salute sull’importanza di una valutazione completa e non discriminatoria dei pazienti. Inoltre, è necessario promuovere una cultura inclusiva e rispettosa all’interno delle strutture sanitarie, dove ogni individuo venga trattato con dignità e riceva cure adeguate indipendentemente dalla sua taglia o peso.

Per coloro che si trovano vittime di questa discriminazione, invece, è consigliabile cercare supporto da professionisti sensibili e aperti al dialogo, come psicologi o gruppi di supporto che possano offrire un ambiente sicuro per esprimere le proprie esperienze e ricevere assistenza appropriata.

Questo problema diffuso richiede azioni concrete da parte della comunità medica e della società nel suo complesso per garantire un accesso equo e non discriminatorio alle cure sanitarie per tutti i pazienti. Solo attraverso un cambio di mentalità e un impegno attivo verso l’inclusività possiamo superare questo grave ostacolo nella salute pubblica.

Il dott Giuseppe Iovino

Il dott. Michele Giuseppe Iovino si occupa della diagnosi e della terapia chirurgica dell'Obesità patologica. Già Dirigente Chirurgo dell’Ospedale Cardarelli è tutor per la formazione degli specializzandi in Chirurgia Generale dell’Università Federico II di Napoli. Ha fondato il Centro vesuviano per la diagnosi e cura dell’obesità e delle malattie oncologiche e funzionali dell’apparato digerente. BIO COMPLETA