autismo e i disturbi alimentari sono due condizioni che, prese singolarmente, presentano sfide significative per chi ne soffre e per le loro famiglie. Quando succede che queste condizioni si sovrappongono, la complessità aumenta esponenzialmente. Forse sai di cosa stiamo parlando per esperienza personale.
Vogliamo illustrarti in maniera approfondita la relazione tra autismo e disturbi alimentari, analizzando studi recenti, i comportamenti alimentari dei bambini autistici e le strategie per aiutare le persone autistiche che affrontano disturbi alimentari.
Cosa dicono gli studi recenti su autismo e disturbi alimentari
Gli studi recenti hanno evidenziato una correlazione significativa tra autismo e disturbi alimentari. Infatti, una ricerca condotta dall’Università di Cambridge ha rivelato che le persone con disturbo dello spettro autistico (ASD) hanno una maggiore predisposizione a sviluppare disturbi alimentari rispetto alla popolazione generale. Questo legame sembra essere particolarmente forte nelle donne autistiche, che sono più propense a sviluppare anoressia nervosa.
Un altro studio pubblicato nel Journal of Autism and Developmental Disorders ha riscontrato che i bambini con ASD hanno spesso comportamenti alimentari selettivi, che possono portare a carenze nutrizionali e complicazioni mediche. Questi comportamenti selettivi possono includere la preferenza per determinati colori, consistenze o gusti di cibo.
Come mangiano i bimbi autistici?
Comprendere come mangiano i bambini autistici è fondamentale per affrontare e gestire i disturbi alimentari in questo gruppo. Devi sapere che i comportamenti alimentari dei bambini autistici possono essere influenzati da una varietà di fattori, tra cui sensibilità sensoriali, preferenze alimentari rigide e difficoltà di comunicazione.
Autismo e cibo
Molti bambini autistici mostrano una preferenza per cibi specifici e possono rifiutare categoricamente alimenti che non soddisfano determinati criteri di colore, consistenza o sapore. Questo comportamento alimentare selettivo può portare a una dieta limitata e, in alcuni casi, a carenze nutrizionali. Gli alimenti che preferiscono sono spesso quelli con consistenze morbide o croccanti, mentre quelli con consistenze miste o sapori forti sono frequentemente evitati.
Autismo e fame
I bambini autistici possono avere difficoltà a riconoscere i segnali di fame e sazietà, il che può portare a modelli alimentari irregolari. Ecco perché alcuni bambini potrebbero mangiare solo quando viene loro offerto il cibo, mentre altri potrebbero mostrare comportamenti di alimentazione eccessiva. La difficoltà nel riconoscere questi segnali può essere attribuita a deficit di interocezione, ovvero la capacità di percepire e interpretare sensazioni corporee interne.
Autismo e vomito
Il vomito nei bambini autistici può essere correlato a vari fattori, tra cui problemi gastrointestinali, sensibilità alimentari e ansia. Alcuni bambini possono avere una maggiore propensione al reflusso gastroesofageo, mentre altri possono vomitare come risposta a consistenze alimentari sgradevoli o a situazioni stressanti.
È importante che tu distingua tra vomito causato da problemi medici e quello dovuto a fattori comportamentali o sensoriali per capire come meglio intervenire.
Autismo e deglutizione
Problemi di deglutizione, noti anche come disfagia, sono relativamente comuni tra i bambini autistici. Questi problemi possono manifestarsi come difficoltà a masticare e deglutire cibi solidi, che possono portare a un aumento del rischio di soffocamento. La disfagia può essere causata da deficit motori orali o da ipersensibilità sensoriale.
Relazione tra autismo e anoressia nervosa
La relazione tra autismo e anoressia nervosa è stata oggetto di crescente interesse nella ricerca scientifica. Le persone con ASD, in particolare le donne, sono significativamente più inclini a sviluppare anoressia nervosa rispetto alla popolazione generale. Le caratteristiche condivise tra le due condizioni includono pensieri rigidi, comportamenti ripetitivi e un alto livello di ansia.
Uno studio del 2015 ha scoperto che circa il 20% delle donne con anoressia nervosa soddisfa anche i criteri diagnostici per l’autismo. Questa sovrapposizione può complicare il trattamento dell’anoressia, poiché le strategie terapeutiche standard potrebbero non essere sufficientemente adattate per affrontare le specifiche esigenze delle persone con ASD.
Come aiutare le persone autistiche con un disturbo alimentare
Possiamo dirti con certezza che affrontare i disturbi alimentari nelle persone autistiche richiede un approccio multifattoriale e personalizzato. Ecco alcune strategie efficaci che vogliamo condividere:
- Intervento comportamentale: Terapie comportamentali come l’Applied Behavior Analysis (ABA) possono essere utili per modificare i comportamenti alimentari selettivi e promuovere abitudini alimentari sane;
- Supporto nutrizionale: Lavorare con un dietista specializzato in autismo può aiutare a garantire che la dieta del bambino sia equilibrata e nutriente, nonostante le preferenze alimentari selettive;
- Terapia occupazionale: I terapisti occupazionali possono aiutare a migliorare le abilità motorie orali e a ridurre la sensibilità sensoriale che può influenzare la deglutizione e l’accettazione di nuovi alimenti;
- Supporto psicologico: La consulenza psicologica può essere utile per affrontare l’ansia e altri problemi emotivi che possono contribuire ai disturbi alimentari;
- Educazione e formazione per i genitori: Fornire ai genitori le conoscenze e gli strumenti necessari per gestire i comportamenti alimentari dei loro figli è essenziale. Questo può includere tecniche di rinforzo positivo, strategie di desensibilizzazione e supporto emotivo;
- Ambiente alimentare positivo: Creare un ambiente calmo e privo di stress durante i pasti può aiutare a ridurre l’ansia legata all’alimentazione. Evitare distrazioni e fornire routine prevedibili può migliorare l’esperienza del pasto.
Affrontare la relazione tra autismo e disturbi alimentari richiede un approccio olistico e integrato, che coinvolga professionisti sanitari, famiglie e, naturalmente, le persone autistiche stesse. Indubbiamente, con il giusto supporto e le giuste strategie, è possibile migliorare significativamente la qualità della vita e la salute nutrizionale delle persone autistiche che affrontano queste sfide.